venerdì 18 giugno 2021

Lasciati andare

Oggi ho la certezza di stare su una soglia, e di esserci sempre stato, senza saperlo – fino a tempi recenti: la soglia perenne del dubbio e dell'incertezza. Quella soglia che ti separa a volte di poco e a volte insopportabilmente da un mondo inesistente fatto di sicurezze.

Paradossalmente, l'unica certezza che ho è che il mondo è incerto, e incerta ogni cosa che lo riguarda, su ogni piano. La scienza, primariamente – la cosa più solida che abbiamo, al momento – non pretende certezze, nemmeno lei (tutt'al più offre ipotesi, le migliori del momento, anche se taluna potrebbe sembrare una verità assoluta); e nel resto del mondo i confini tra cose e idee sono sempre assegnabili quanto meno in modo arbitrario. Quanto meno: io sono diverso da te, senza alcun dubbio, e i miei confini non sono i tuoi che per poche, misere idee concomitanti.

Se hai certezze, allora non mi piaci; non mi piace il tuo essere, e mi dolgo per l'occasione che stai perdendo: di considerare il mondo per quello che è, di non illuderti di avere delle verità, di non innalzarti a cosa non puoi essere. Non ti dirò che sono contento perché tu, magari, vivi bene nella tua illusione; non te lo dirò perché sono triste per la tua occasione perduta.

Per quanto mi riguarda, invece, mi trovo bene sulla mia soglia; mi trovo bene, nonostante la controintuitività della cosa, a dover fare i conti tutti i giorni con qualcosa che mi cambia, dentro o fuori; fossi invece certo di certezze insopportabili, arriverebbe sicuramente il momento in cui il dubbio mi ammazzerebbe. Come probabilmente è successo, qualche tempo fa.


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